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Quando si fa confusione

Insegno materie economiche e, come spero accada per tutti gli insegnanti, la mia materia mi piace.
Per questo, quando ho letto la notizia che il Ministro Sirchia ha dichiarato "Con il criterio dell'economicità stiamo ammazzando il Servizio sanitario nazionale" ho pensato due cose.
La prima è stata,ovviamente, "Spero che qualcuno si accorga che anche la scuola sta facendo la stessa fine" mentre il secondo pensiero è stato per l'Economia.
Tutti i politici quando devono tagliare i fondi tirano in ballo "criteri di economicità" o qualcosa di simile.
Ma hanno mai avuto qualcuno che gli abbia insegnato davvero l'Economia? Che gli abbia detto che è la scienza che insegna ad utilizzare al meglio le risorse? O conoscono solo il modo di dire popolare per cui "fare economia" significa spendere il minimo possibile?
Una scelta economica è sempre basata su di una valutazione dei costi e della relativa produttività. O fra costi e benefici, per usare un termine più adatto ai servizi. L'economia è la scienza che insegna a ottenere il miglior risultato col minor mezzo, se l'effetto è quello di "ammazzare" un servizio pubblico, le scelte che conducono ad ottenere ciò non sono certo di tipo economico. Scelte economiche sono quelle che portano a spendere di meno, ma con lo stesso risultato oppure ad ottenere risultati migliori a parità di spesa o addirittura a migliorare spendendo di meno. Non sono certamente economiche quelle scelte, come le cattedre a diciotto ore e l'esame di Maturità con docenti interni, che con un piccolo risparmio portano enormi guasti alla Scuola.
Se si applicassero davvero alla sanità e alla scuola criteri economici non assisteremmo allo scempio che se ne sta facendo, ma al suo potenziamento.
E non tirate in ballo l'Economia per giustificare i tagli ai servizi.


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