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Specchio antico

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Gli Insegnanti e i loro Sindacati

ManifestazioneCome spesso succede il il commento migliore è di un comico, nella fattispecie Crozza: “gli insegnanti sono così incazzati che i Black-block si sono rifugiati nelle banche dalla paura”.

La riprova è che l’affermazione del ministro Maria Elena Boschi sulla “Scuola in mano ai Sindacati” è stata accolta da proteste anziché da una solenne, omerica risata: quando si è indignati, il senso dell’umorismo passa in secondo piano.

Chi conosce la Scuola sa quale sia la sua situazione sindacale. Altre categorie hanno sindacati confederali e autonomi. La Scuola ha confederali, autonomi e Cobas, che non sono sindacati, ma gruppi di sindacati, riuniti così più per comodità giornalistica che per un’effettiva affinità di idee. Questi tre gruppi si fanno un’insana concorrenza, si ha quasi l’impressione che nelle salette dei dirigenti si svolgano dialoghi di questo tipo: “Fissiamo la data dello sciopero, propongo i 16″ “Il 16 sciopera il Comitato docenti superstufi” “Allora dobbiamo trovare un’altra data”. Una pletora di sigle, che hanno in comune due cose: sono formate da insegnanti e non sono d’accordo con le altre organizzazioni sindacali. Uno sciopero unitario non si ricordava dal 2008, tempi della Gelmini.  Fatte queste premesse, che “i Sindacati” abbiano in mano la Scuola, appare molto ridicolo.

I Sindacati, ogni tanto deve essere ricordato, sono organo di rappresentanza dei lavoratori, i quali, nel caso della Scuola, costituiscono una categoria tutt’altro che omogenea, divisa su fini e metodi. I vertici sindacali, di conseguenza, cercano di coltivare ognuno la propria nicchia di consenso invece di perseguire una difficile unità.

Questa categoria, normalmente in disaccordo su tutto, si è trovata improvvisamente unita, forse per motivazioni non proprio identiche per tutti, ma comunque con un un unico obiettivo: combattere la riforma, chiamata “La buona scuola” che per ora ha avuto un solo merito: compattare una categoria normalmente divisa. E questa cosa inusitata ha convinto, finalmente, i vertici sindacali a marciare compatti, anche se con qualche distinguo.

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