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Specchio antico

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Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Benvenuto Darwin!

Preceduta di qualche giorno dalla Chiesa Anglicana,  finalmente anche la Chiesa Cattolica comincia a mettere i puntini sulle i a proposito di Darwin.

“Non esiste a priori incompatibilità tra le tesi di Charles Darwin e la Bibbia” ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, l’Arcivescovo Gianfranco Ravasi annunciando un simposio sul tema che si svolgerà in marzo.

La mia speranza è soprattutto che questo messaggio arrivi a tutti, cattolici e non, e che ci sia veramente chiarezza e non, come al solito, un gran polverone alzato dai media.

Tale è stato, ad esempio, il caso del cosiddetto “intelligent design”, la cui storia ha dei lati grotteschi. Tutto è iniziato con uno scienziato che, al cospetto della complessità della coda di un batterio (non sto scherzando), pur non negando l’evoluzione, si è lasciato sfuggire: “questo è troppo complicato non si può spiegare solo con l’evoluzione, deve essere opera di un progetto intelligente”. Poco tempo dopo rinnegava questa sua teoria, dato che qualcuno gli ha spiegato che la Scienza, da tempo, aveva già dato diverse spiegazioni di come possono formarsi meccanismi complessi.

Si dovrebbe obiettare anche che se gli scienziati tirassero in ballo Dio ad ogni cosa che non riescono a spiegare, la Scienza avrebbe da tempo chiuso bottega e noi non avremmo molte delle simpatiche cose che rendono così varia la vita di oggi.

Inoltre, anche se a prima vista questo ridarebbe a Dio un ruolo di primo piano nel Creato, a guardare bene il Creatore in questa teoria ci fa piuttosto la figura del pasticcione. Il meraviglioso Creato, infatti, ad uno studio attento appare un’accozzaglia di pezzi molto ben adattati piuttosto che il progetto di una mente intelligente. Per farla breve mi piacerebbe saper perchè la supposta divinità del “progetto intelligente” si sia data tanto da fare con la coda di un batterio e non ci abbia dato una spina dorsale un po’ milgiore di quella che abbiamo, che sembra il risultato dell’adattamento di un quadrupede alla posizione eretta. Oppure perchè le seppie abbiano un attacco della retina migliore del nostro. L’evoluzione lo spiega, il progetto intelligente no.

Comunque la teoria ha trovato in breve il favore delle sette protestanti fondamentaliste del Sud, che ancora non si sono rassegnate all’idea che ci siamo evoluti. Poichè queste sette fanno parte della base elettorale del Prsidente Bush, il simpatico George W. ha dato pubblicamente segni di simpatia verso queste teorie. La stampa ne ha parlato e la notizia è arrivata anche da noi, propagata da giornalisti che evidentemente non distinguono un Battista da un pescatore di frodo. Dato che da noi in quel periodo una delle strategie di governo era quella di scimmiottare Bush, una delle brillanti mosse del Ministro Moratti è stata quella di togliere l’evoluzione dai programmi delle medie, trovando pure un Bertoncelli, pardon, un Bertagna che le forniva motivazioni pedagogiche.

Ma la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica da tempo non è più contraria alla teoria dell’evoluzione. Quello che non può accettare è il cosiddetto Darwinismo, cioè la pretesa di negare l’esistenza di Dio attraverso l’evoluzione.

Speriamo che il 150° anniversario della nascita di Darwin serva a chiarire gli equivoci.

Anche perchè sono convinto che le teorie di Darwin ci aiutino a scopreire cose bellissime. Anche su Dio.

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