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Specchio antico

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Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Pr(ahi)vacy

Un post del Blog di Michele Smargiassi sulla privacy mi ha provocato il seguente commento:

C’era una volta un mondo dove un Povero Fotografo entrava in una classe delle elementari e diceva alla maestra: “mi hanno chiesto di fare una una fotografia di bambini per il giornale Ics”. La maestra gongolante si metteva fra i bambini eccitati che, con l’autostima alle stelle, cinguettavano “Ci fa la foto e la mette sul giornale Ics!”. Il giornale Ics pubblicava la foto e vendeva venti copie in più, che finivano ben ripiegate nei cassetti delle famiglie. E viveveno tutti felici e contenti.
Ma un brutto giorno qualche Potente, a cui le fotografie davano fastidio, cominciò a convincere la gente che la fotografia violava una cosa che si chiamava Privacy. Finì che si approvò una legge per impedire alla Fotografia di violare la Privacy.
Per un po’ tutto ando’ bene, finchè un certo Genitore Avido, vedendo la foto del suo bambino sul giornale, invece di ripiegarlo per bene e metterlo in un cassetto, si ricordò che c’era una cosa che si chiamava praivasi (o qualcosa di simile) e penso’ di farci un po’ di soldi. Allora il Genitore Avido denunciò il giornale, il cui Direttore si prese una gran paura e disse al Povero Fotografo: “D’ora in poi per tutte le foto di bambini e di handicappati ci vuole la Liberatoria!”
Il Povero Fotografo non sapeva come fare, perchè chiedere le liberatorie era lungo e difficile e magari per rilasciarla i parenti del Genitore Avido volevano più soldi di quelli che lui prendeva per la fotografia. Così dal giornale sparirono le foto dei Bambini Felici  che il Povero Fotografo amava tanto fare. Sparirono soprattutto gli sguardi e i sorrisi, perchè magari qualche foto di bambini che giocano riusciva a passare, ma il Grafico cancellava inesorabilmente i visi dei bambini come era abituato a fare coi delinquenti.
Così da quel mondo sparirono i sorrisi dei bambini e tutti vissero meno felici e meno contenti.

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