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Specchio antico

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Ora vediamo come in uno specchio antico (San Paolo)

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Dalle persone alle cose

Superciuk

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Pensate a un politico che dica : “Vogliamo far pagare meno tasse ai più ricchi e di più a tutti i contribuenti indiscriminatamente”.

Cosa succederebbe? Probabilmente il suo stesso partito lo smentirebbe, nessuno può presentarsi davanti agli elettori, dire una cosa del genere e sperare di essere eletto.

Invece quando Tremonti afferma “Vogliamo spostare la tassazione dalle persone alle cose” oppure vogliamo diminuire l’IRPEF e aumentare l’IVA”, dice la stessa cosa e la passa liscia.

Perché di questo si tratta. L’IRPEF è imposta personale ed è progressiva per scaglioni. Questo vuol dire che si paga sul totale delle entrate della persona e il suo importo cresce più che proporzionalmente al reddito. In poche parole sulle fasce più basse di reddito il prelievo è leggero (per tutti) e sulle fasce più alte è più pesante (per chi ci arriva).

Mentre l’IVA è reale (dal latino res = cosa) e proporzionale.  Si paga sugli acquisti ed ha un’aliquota uguale per tutti. Al più può essere diversa per i generi di prima necessità.  Ma un vestito, ad esempio, può essere di gran lusso e pagherà comunque come una t-shirt. Paga l’IVA allo stesso modo chi riceve la pensione sociale e chi è imprenditore. Essendo indipendente dal reddito finisce con l’incidere maggiormente sui redditi più bassi.

Torna Superciuk, il personaggio di Max Bunker che nei fumetti di Alan Ford rubava ai poveri per dare ai ricchi. Solo che questa volta non fa lo spazzino, ma il ministro dell’Economia.

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